Body checking: controllare il corpo peggiora il rapporto con esso
Body checking = comportamenti ripetuti di controllo del peso e delle forme del corpo finalizzati a controllarne lo stato e i cambiamenti.
I comportamenti di body checking sono comuni tra le persone con Disturbi del Comportamento Alimentare o con un’immagine corporea negativa. Esse attribuiscono infatti un’elevata importanza al peso e al corpo nel definire il proprio valore, e sono quindi molto preoccupate rispetto a possibili variazioni delle proprie forme corporee e peso.
Body checking: quali comportamenti?
Esistono diverse forme di body checking, tra cui:
- Controllo del peso: pesarsi frequentemente, a intervalli regolari.
- Controllo della forma del corpo: check visivi, tra cui guardare frequentemente specifiche parti del corpo allo specchio o su qualsiasi superficie riflettente, osservare il proprio corpo guardando verso il basso (ad es. le cosce o le gambe mentre si è seduti); check tattili, tra cui misurare le circonferenze del corpo (es. vita, cosce, fianchi, polsi), pizzicare o toccare alcune parti del corpo, valutare quanto stringa un abito o un accessorio.
- Confronto con gli altri: paragonarsi continuamente con altre persone, sia visivamente che informandosi del loro peso e della loro taglia.
I costi nascosti del body checking
I comportamenti di body checking nascono come risposta alle preoccupazioni e all’insoddisfazione rispetto al peso e al corpo. Tuttavia, anziché affievolirle, contribuiscono a mantenerle.
Si è infatti osservato come controllare ripetutamente il corpo alimenti le preoccupazioni e l’insoddisfazione per il peso e per la forma del corpo nei pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare o con immagine corporea negativa.
Pesarsi frequentemente porta infatti a preoccuparsi per normali fluttuazioni di peso che altrimenti passerebbero inosservate. Allo stesso modo, osservandosi minuziosamente, alcuni dettagli che normalmente passerebbero inosservati diventano prominenti e, una volta notati, è difficile dimenticarsene. Inoltre, osservare i difetti apparenti fa sì che essi si amplino e risultino ancora più evidenti. Anche il confronto con gli altri è spesso viziato e alimenta l’insoddisfazione: la valutazione dell’altra persona (generalmente più magra) avviene superficialmente, mentre ci si focalizza criticamente sui dettagli del proprio corpo.
Come conseguenza dell’aumento delle preoccupazioni e dell’insoddisfazione per il peso e il corpo, nei pazienti affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare il body checking conferma e alimenta anche la necessità di restringere l’alimentazione.
Qualsiasi risultato visivo o di peso conferma infatti la necessità di restringere: se il peso e il corpo sono “peggiorati” o sono rimasti stabili è necessario seguire più rigidamente la dieta/restringere per raggiungere i risultati desiderati; se sono “migliorati“ si conferma l’efficacia della restrizione e l’importanza di mantenerla.
Per quanto riguarda le persone con immagine corporea negativa, la presenza di comportamenti di body checking risulta invece essere un possibile fattore di rischio per l’insorgenza di Disturbi del Comportamento Alimentare.
L’importanza di lavorare sul body checking
Lavorare sui comportamenti di body checking è quindi uno step chiave per ridimensionare le preoccupazioni per il peso e per il corpo e migliorare l’immagine corporea.
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Fonti:
Fairburn, C. G. (2014). Vincere le abbuffate: Come superare il disturbo da binge eating. Raffaello Cortina Editore.
Fairburn, C. G. (2018). La terapia cognitivo comportamentale dei disturbi dell’alimentazione. Erickson.