X Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla: «Come se fosse colpa mia»
15 marzo 2021, X Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla.
Una giornata per combattere quel muro di pregiudizi e di indifferenza nei confronti di chi è colpito da un Disturbo del Comportamento Alimentare. Per dare forza e supporto alle sempre più numerose persone che convivono quotidianamente con queste difficoltà.
“La società non tollera chi ha problemi psicologici, figuriamoci se di mezzo c’è la sfera alimentare. Ancora peggio se a soffrirne è un ragazzo.”
Vi siete mai chiesti cosa significhi vivere con la macchia di un Disturbo del Comportamento Alimentare addosso? Un segno distintivo che diventa quasi una responsabilità, una colpa.
Oggi più che mai è importante dare a voce a chi i Disturbi Alimentari li vive da dentro.
Ecco quindi una testimonianza anonima di un ragazzo che ha scelto di riscattarsi.
« Hai idea di che cosa sia un chiodo fisso? Di che cosa significhi vivere ogni istante della propria vita in funzione di un’idea che, gradualmente, si rinforza, si consolida. Giorno dopo giorno, momento dopo momento. Al punto che non sai più dove finisca lei e dove inizi tu. E diventi così un tutt’uno con lei. Tu sei lei, e lei è te.
Dicono che sia nata per proteggermi. Fatico a crederlo, considerando ciò che è diventata per me, ciò che ha prodotto in me. Esteriormente intendo, ma anche dentro, le mie relazioni con gli altri, il mio lavoro, tutto. È pervasiva. È onnipresente. Un’ossessione. Un incubo.
Dieci anni che ho iniziato ad accusare problemi, dieci anni che convivo con il peso di ciò che mi hanno detto essere un DCA – Disturbo del Comportamento Alimentare.
Inutile dire che mi sono fatto (o meglio, questa cosa mi ha fatto) terra bruciata intorno. Una persona affetta da disturbo alimentare, per di più maschio. La società non tollera chi ha problemi psicologici, figuriamoci se di mezzo c’è la sfera alimentare. Ancora peggio se a soffrirne è un ragazzo.
I giovani hanno in testa solo tre cose: il calcio, l’alcool e… vabbè puoi immaginare. Chi mai potrebbe pensare che un adolescente possa cadere dentro questo vortice fatto di privazioni, di rigore, di una meticolosa attenzione a tutto ciò che mangi, a tutto ciò che fai.
“Caspita come sei dimagrito. Mangia!”
Me lo sono sentito ripetere mille volte negli ultimi dieci anni.
“Vi piace vincere facile?” avrei voluto rispondere. Non si combatte un disturbo alimentare mangiando, come non si combatte una gamba rotta correndoci sopra.
La verità è che sono davvero poche le persone che negli ultimi dieci anni sono riuscite davvero a capire il mio disagio. Tutte le altre non ci hanno davvero mai capito niente o, peggio, mi hanno condannato per questo.
Ho perso il conto di quanti sguardi di biasimo, di quante parole pungenti, di quante critiche abbia ricevuto in questi dieci anni. Come se fosse davvero una mia scelta non voler mangiare, come se fosse tutta colpa mia.
Colpa.
Mia.
Oggi è la X Giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla, e porto la mia storia a testimonianza.
C’è ancora troppo stigma attorno alle persone affette da DCA. La strada affinché queste siano accettate come vere e proprie malattie è ancora lunga. Ho deciso di percorrerla, per il bene mio e di tutti coloro che ne hanno sofferto e ne soffriranno.
Tornare a sorridere si può. »