Mi presento

Se dovessi pensare a una parola che rappresenti la mia vita, direi senza dubbio treno.

Sono nata e cresciuta a Brescia, tra allenamenti di atletica leggera e ricette per il mio blog di cucina. Credevo ci sarei rimasta per sempre.

Tutto è cambiato ai tempi dell’università, quando mi sono trovata a fare la pendolare in direzione Milano. In quegli anni, per amore, ho imparato ad amare Bologna, prima di fare le valige alla volta di Bruxelles, MilanoBergamo e infine nuovamente Bologna, dove mi sono stabilizzata con mio marito e la nostra cagnolina Mina.

Ti racconto questo perché il mio essere in movimento ha avuto un’importante influenza sul mio modo di lavorare. Lavoro infatti prevalentemente online e credo che la distanza fisica non sia un limite tra due persone che scelgono di essere presenti l’una con l’altra, condividendo un pezzo di cammino insieme.

Come sono arrivata qui?

L'incontro con la Psicologia

Dovendo ripercorrere le tappe che mi hanno portata ed essere qui, però, ricordo che un giorno ho deciso che avrei fatto il Liceo delle Scienze Umane. Studiando su quel libro dalla copertina arancione che ancora oggi custodisco gelosamente nella mia libreria, ho così incontrato per la prima volta la Psicologia.

Appassionata di cibo e nutrizione, per diverso tempo mi sono però chiesta perché non mi fossi data alla cucina. La risposta l’ho trovata in terza liceo, quando ho capito che volevo conoscere sempre di più sul nostro funzionamento, per aiutare le persone a stare meglio.

L'Università

Qualche anno dopo, senza il minimo indugio, mi sono iscritta alla Facoltà di Psicologia e ho imparato ad amare questa disciplina, non solo attraverso i libri che studiavo, ma anche come paziente. E la mia vita ha preso un nuovo colore.

La crisi

Ma anche i percorsi più lineari incontrano ostacoli. Nel mio caso, la difficoltà a trovare quella che era la mia idea di Psicologia sui libri che studiavo. Un giorno ho conosciuto la Psicologia Positiva e, sposando questo paradigma, ho rinnovato il mio amore per questa disciplina.

Verso la mia strada

Nel frattempo, un po’ per l’amore per il cibo, un po’ per la vicinanza di una persona importante che conviveva con un disturbo alimentare, un po’ per le mie diagnosi di sindrome del colon irritabile e intolleranza al lattosio, mi sono sempre più avvicinata alla psicologia applicata all’alimentazione, con l’obiettivo di aiutare le persone a ritrovare un rapporto sereno con il cibo e con il proprio corpo.

Anche qui, mi ci è voluto tempo prima di trovare l’approccio giusto per me. Quello tradizionale, che guarda alle modifiche del corpo e del peso come mezzi per la promozione della salute e del benessere psicologico, mi stava stretto.

Il mio posto nel mondo

Quasi per caso ho conosciuto e da subito abbracciato il paradigma Health at Every Size (HAES)® e gli approcci anti-dieta, accomunati dal contrasto allo stigma legato al peso, alla grassofobia e alla “cultura della dieta”. Ho ripreso così a studiare, a decostruire tutto ciò che per me era sempre stato “normale”, a mettermi in discussione.

Ed eccomi qui, in costante evoluzione, ma finalmente con un approccio che sento mio perché allineato con i miei valori e il mio essere femminista intersezionale.