Mindfulness: che cos’è?
Mindfulness: tutti ne parlano, tutti la vogliono. Ma siamo sicuri di conoscerla veramente?
La Mindfulness è una forma di meditazione che affonda le proprie radici nelle tradizioni contemplative buddiste. Al tempo stesso, Mindfulness è anche lo stato mentale che emerge quando si pratica questo tipo di meditazione.
Ma facciamo un passo indietro.
Il termine Mindfulness deriva dalla parola Sati, che nella lingua pāli significa “consapevolezza, attenzione presente e attiva”. Da qui una delle più classiche definizioni del concetto di Mindfulness:
“Mindfulness significa prestare attenzione in modo specifico: con intenzionalità, nel momento presente e senza giudizio.” (Jon Kabat-Zinn)
Descritta così, la pratica della Mindfulness sembra semplice. E lo sarebbe, se non fosse che la maggior parte di noi conduce ritmi di vita sempre più frenetici, caratterizzati da iper-connessione e multitasking, determinando inevitabilmente iper-stimolazione.
Mindlessness vs Mindfulness: il pilota automatico
Per far fronte a questi ritmi, l’atteggiamento assunto dalla maggior parte di noi è la Mindlessness (“assenza di mente”), che prevede l’inserimento del cosiddetto “pilota automatico”.
Ti è mai capitato, mentre camminavi, di renderti all’improvviso conto di stare camminando, come se fino a quel momento non te ne fossi accorto? Oppure di rispondere ad una domanda, ma non ricordare assolutamente cosa ti è stato chiesto?
Queste sono classiche situazioni in cui è attivo il pilota automatico e agiamo “senza testa”.
Quando attiviamo il pilota automatico agiamo per inerzia, reagendo automaticamente a stimoli esterni e interni, senza quasi rendercene conto e senza realmente sapere perché stiamo facendo ciò che facciamo. Facciamo più cose contemporaneamente, senza focalizzarci davvero sulle nostre azioni e su noi stessi. Anticipiamo il futuro e rimuginiamo sul passato, con l’intento di controllare il presente.
Facciamo tutto questo con l’intento di risparmiare risorse mentali e di rispondere a tutte le richieste della vita frenetica. In questo modo, però, ci dimentichiamo di vivere il presente, il “qui e ora”, che di fatto è l’unico momento che esiste davvero.
Non ci accorgiamo di come stiamo, di ciò che facciamo o pensiamo. Non ci accorgiamo di ciò che succede intorno a noi. In poche parole, non ci accorgiamo di essere, un po’ come se il nostro corpo fosse in un posto e la nostra mente in un altro.
Il risultato è che non siamo realmente padroni di noi stessi e delle nostre azioni. Perdiamo informazioni, esperienze ed occasioni importanti, comunichiamo in maniera superficiale e rischiamo incomprensioni nei rapporti con gli altri, rischiamo più infortuni e incidenti, ci esponiamo maggiormente allo stress e ad emozioni spiacevoli come ansia e tristezza.
Vivere meglio con la Mindfulness
La pratica della Mindfulness ci viene in soccorso per interrompere il circolo vizioso dell’inconsapevolezza. Con l’esercizio, tutti abbiamo la possibilità di coltivare la nostra innata capacità di vivere nel presente e aumentare così il benessere e la qualità della nostra vita.
Numerose ricerche hanno infatti dimostrato come la pratica costante della Mindfulness produca una serie di modifiche a livello cerebrale che coinvolgono aree deputate ai processi attentivi, al controllo del comportamento e delle emozioni. Queste modifiche spiegano tutti i benefici associati alla pratica della Mindfulness.
In altre parole, così come l’esercizio fisico allena i muscoli e ci rende più forti, la pratica della Mindfulness allena il cervello e ci aiuta a vivere meglio.
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