NutrInform Battery promuove la salute?
È uscita da pochi mesi la nuova applicazione per smartphone NutrInform Battery, promossa dai Ministeri dello Sviluppo economico, della Salute e delle Politiche agricole, alimentari e forestali con l’obiettivo di promuovere diete sane e bilanciate. Ma realmente NutrInform Battery promuove la salute?
NutrInform Battery: che cos’è e come funziona
Facciamo un passo indietro: il dibattito su quale etichetta inserire sulle confezioni dei prodotti alimentari al fine promuovere diete sane continua da molto tempo.
In Italia, è stata proposta l’etichetta NutrInform Battery, che fornisce informazioni rispetto al quantitativo di energia e nutrienti (grassi, grassi saturi, sale e zuccheri) contenuti in una porzione dell’alimento in questione, e sull’impatto che tale porzione ha sui fabbisogni quotidiani del consumatore.
Per capire meglio, facciamo un esempio: se un alimento contiene 16 grammi di grassi, “consumerà” il 22% del quantitativo totale di grassi che una persona con un fabbisogno di 2000 kcal può consumare durante l’intera giornata.
Tale etichetta ha però un limite importante: prende come riferimento il fabbisogno di un adulto medio, stimato intorno a 2000 kcal, per indicare il contributo del singolo alimento alla dieta quotidiana.
Considerando che però ogni individuo ha un fabbisogno differente, e che tale fabbisogno individuale può variare in funzione di diversi fattori, tra cui ad esempio l’attività fisica, capiamo subito come questa etichetta rischi di essere poco indicativa e informativa per il singolo consumatore, che nella stragrande maggioranza dei casi avrà un fabbisogno energetico differente rispetto a quello riportato sull’etichetta.
L’applicazione NutrInform Battery non è che la versione digitale della omonima etichetta stampata sulle confezioni dei prodotti alimentari. Il suo funzionamento è semplice: il consumatore non deve fare altro che fotografare tramite l’app il codice a barre sulla confezione del cibo che sta consumando. A quel punto, la batteria della dieta quotidiana sulla schermata principale dell’app si riempie sulla base dei nutrienti e delle calorie contenute nella porzione di prodotto consumato, e aggiorna in tempo reale la percentuale di nutrimenti e di energia consumati rispetto al fabbisogno di riferimento di 2000 kcal.
NutrInform Battery promuove la salute?
Come abbiamo detto, l’etichetta NutrInform Battery e, di conseguenza, anche l’applicazione per smartphone hanno un grande limite e mi viene spontaneo chiedermi se realmente possano essere validi alleati per promuovere diete bilanciate e, quindi, la salute.
Ho individuato infatti almeno cinque motivi per cui l’utilizzo dell’app NutrInform Battery potrebbe fallire nel suo obiettivo di promuovere la salute:
1. È un’app conta calorie
L’app NutrInform Battery appare come l’ennesima applicazione conta calorie disponibili sul mercato.
La letteratura scientifica ha però sottolineato come l’utilizzo di applicazioni per il conteggio delle calorie sia correlato ad un maggiore rischio di innescare, mantenere o esacerbare disordini e disturbi alimentari.
Pertanto, considerando che la salute mentale è parte integrante dello stato complessivo di salute di un individuo, un’applicazione che si focalizza sul conteggio delle calorie non può essere considerata un’applicazione che promuove la salute.
2. Non è personalizzabile
L’app non offre la possibilità di personalizzare i fabbisogni di riferimento. Poiché questi ultimi variano da persona a persona e da momento a momento, si rivela quindi una guida imprecisa per i consumatori. Coloro che sono meno attenti ed esperti sul tema della nutrizione, potrebbero pertanto prendere come riferimento per le proprie scelte alimentari un valore che non corrisponde al loro fabbisogno reale, sia in difetto che in eccesso. Di conseguenza, verrebbero guidati verso scelte non adeguate rispetto ai loro fabbisogni e, quindi, non ottimali ai fini del mantenimento di un buono stato di salute.
3. Non educa
L’applicazione al momento è unicamente uno strumento di monitoraggio e non propone alcuna forma di educazione alimentare che possa rendere i consumatori sempre più autonomi nelle proprie scelte alimentari.
Questo allontana dall’obiettivo di produrre un cambiamento a lungo termine degli utenti. Non avendo acquisito né nozioni di base su cosa significhi avere una sana alimentazione, né strumenti da utilizzare nella vita di tutti i giorni, una volta interrotto il monitoraggio la maggior parte delle persone tornerà probabilmente ad assumere i comportamenti precedenti all’utilizzo dell’applicazione.
4. Promuove una visione nutrizionistica dell’alimentazione e non è sostenibile nel tempo
Il focus su calorie e nutrienti promuove una visione meramente nutrizionistica dell’alimentazione, che vede il cibo come un semplice aggregato di nutrienti e il nostro corpo come una macchina da ricaricare.
In quest’ottica, l‘obiettivo diventa unicamente il raggiungimento del quantitativo prestabilito di nutrienti ed energia, senza però considerare numerosi aspetti fondamentali, quali preferenze e necessità individuali, contingenze situazionali (ad esempio, prodotti sprovvisti di codice a barre sulla confezione o senza informazioni nutrizionali; impossibilità di conoscere con precisione la porzione consumata; impossibilità di accedere all’applicazione), normali fluttuazioni dei livelli di fame/sazietà. La presenza di questi fattori rende tale approccio da calcolatori insostenibile nel lungo termine, proprio perché la nostra alimentazione è molto più di una equazione matematica tra ciò che entra e ciò che esce.
Con molta probabilità, la maggior parte delle persone rinuncerà infatti all’utilizzo di questa applicazione quando si renderà conto della complessità di controllare minuziosamente i quantitativi di nutrienti e calorie ingeriti, così come di imporsi questi limiti molto stringenti.
La restante parte, come sottolineato in precedenza, rischia invece di assumere comportamenti propri dei disordini e dei disturbi alimentari pur di rimanere dentro a questi limiti (ad esempio, evitare di ciò che non è tacciabile per assenza di etichetta; vietarsi di mangiare determinati cibi perché molto ricchi di un nutriente specifico).
5. Promuove un’approccio restrittivo e prescrittivo all’alimentazione
La proposta di utilizzo dell’app, così come descritta sul sito ufficiale, propone esplicitamente un approccio restrittivo e inflessibile al cibo, che allontana dall’ascolto e, ancora una volta, non tiene in considerazione preferenze, necessità e contingenze:
“Quando infatti la Batteria della Dieta Quotidiana relativa a un nutriente sarà vicina al riempimento totale, saprai che nel resto della giornata è preferibile evitare il consumo ulteriore di quel nutriente, orientandoti verso alimenti di tipo diverso, fino al completamento definitivo della batteria” (fonte: https://www.nutrinformbattery.it/it/app).
Sappiamo però che un approccio restrittivo, nella maggior parte dei casi, sfocia in comportamenti che vanno esattamente nella direzione opposta rispetto all’obiettivo per cui è stata imposta una restrizione. È esattamente come dire a un bambino “Non fare X”. Cosa farà? Probabilmente esattamente X.
NutrInform Battery non promuove la salute
In conclusione, uno strumento che promuove modelli alimentari standardizzati a cui adeguarsi acriticamente, un focus marcato sul monitoraggio di nutrienti e calorie, così come una narrazione che incentiva il controllo allontanando dall’ascolto dei propri bisogni rischia nel suo complesso di innescare, mantenere o esacerbare la sintomatologia propria dei disordini e disturbi del comportamento alimentare.
Questo in un contesto in cui peraltro tali problematiche sono in costante aumento, con un allarmante abbassamento dell’età di insorgenza.
Pertanto, dal mio punto di vista, l’applicazione NutrInform Battery non può essere considerata uno strumento che promuove la salute, se mette a rischio la salute mentale.
Per promuovere diete sane abbiamo bisogno di interventi educativi rivolti ai più giovani e alle loro famiglie, di interventi volti a modificare l’ambiente che ci circonda in modo da promuovere implicitamente scelte più salutari, di campagne di comunicazione che non facciano leva sui sensi di colpa e sulla forza di volontà, di professionisti della nutrizione che ogni giorno accompagnino i loro clienti e pazienti sempre più verso l’ascolto e sempre meno verso regole imposte dall’esterno.
Abbiamo bisogno di interventi sinergici che promuovano un cambiamento sistemico.
Abbiamo bisogno di sradicare la cultura della dieta e la grassofobia, che ci allontanano sempre di più dall’equilibrio alimentando quegli stessi problemi che si propongono di combattere.
Abbiamo bisogno di tutto questo. Non dell’ennesima applicazione conta calorie, per lo più ministeriale.
Possiamo fare di meglio.